Varietà di inchiostri per tatuaggi popolari venduti in Europa contengono pigmenti banditi dalle normative chimiche regionali, segnala la Royal Society of Chemistry. Questa conclusione è stata raggiunta da un gruppo di scienziati guidato da John Swirko dell'Università di Binghamton (USA). Il gruppo di ricercatori invita l'industria a sviluppare protocolli migliori e standardizzati per la produzione di inchiostri per tatuaggi.
I chimici hanno esaminato cinque inchiostri verdi e cinque blu provenienti da cinque produttori che affermano di rispettare le normative REACH (Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche). Tuttavia, solo uno degli dieci inchiostri ha rispettato i requisiti. Nei nove inchiostri sono stati trovati componenti non elencati sulle etichette.
È importante notare che gli inchiostri per tatuaggi in Europa sono soggetti a regolamentazioni più stringenti rispetto agli Stati Uniti e ad altri paesi. Nel 2023, certi sostanze pericolose, tra cui i pigmenti Blue 15:3 e Green 7, sono stati banditi dalla REACH a causa del rischio di cancro o mutazioni genetiche. Quattro degli inchiostri esaminati contenevano Green 7, e due contenevano Blue 15, anche se non è stato possibile identificare il polimero specifico del pigmento.
Sono stati trovati anche ingredienti di preoccupazione, come il polietilenglicole e il propilenglicole, anche se non sono banditi dalla REACH. Ad esempio, uno degli inchiostri ha elencato il butilenglicole sull'etichetta, ma non è stato rilevato dai ricercatori. Inoltre, è stato trovato alcol isopropilico in uno dei pigmenti a concentrazioni bandite dalla REACH.
Questo anno, il team di Swirko ha esaminato inchiostri per tatuaggi provenienti da nove produttori negli Stati Uniti e ha scoperto che più del 80% di essi presentava significative discrepanze tra la composizione e l'etichetta.
«Il nostro obiettivo è partire da una domanda semplice: se l'etichettatura è accurata, perché se si vuole tracciare gli eventi avversi, occorre conoscere cosa c'è negli inchiostri per poter lavorare in un'altra direzione» - dice John Swirko, leader del team di ricerca
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